Il maschio Omega e l’approccio unico alla vita
- mauromontanari9
- 23. Mai 2024
- 3 Min. Lesezeit
Alcuni consigli non richiesti ad un giovane uomo
Visto che vivo in Africa, dove il maschio predominante è l’Alfa, spesso anche nella sua versione tossica, e visto che mi capita talvolta di venire in Europa, dove, al contrario, ho modo di vedere ragazzi insicuri e ansiosi nelle loro relazioni sociali, soprattutto con le donne, e visto, infine, che l’infelicità e il senso di depressione latente così diffusi tra i giovani uomini europei mi angustia; visto tutto questo, dicevo, mi sono deciso di scriverci su qualcosa, un po’ attingendo al pozzo dei tipi junghiani, un po’, perché no, dalla mia esperienza.
Sul maschio Alfa, cioè quello che distribuisce testosterone e sperma dove può, senza, spesso, soffermarsi troppo sul “dove”, ho già scritto con più precisione in un mio articolo precedente: “Qui parlerò dell’amante e del guerriero”. Se vi interessa, lo trovate qui da qualche parte.
In soldoni, diciamo che il maschio Alfa si presenta come un leader, un affabulatore, cioè uno che conosce la direzione; ha la capacità di imporsi, anche fisicamente, e di rendersi credibile di fronte al resto degli altri maschi, proponendosi nel contempo alle femmine come colui che ha le migliori qualità genetiche da trasmettere alla prole. Qui non ripeto ciò che ho già detto. Non parlerò neppure del maschio gregario, il Beta, e neppure del maschio-massa, il Gamma, quello che Nietzsche avrebbe definito l’Uomo-Cammello, cioè colui che cammina a testa bassa, guardando il terreno e portando sulla groppa il peso delle convenzioni sociali, senza mai domandarsi il perché debba essere proprio lui a portarle.
Qui dirò altro, rivolgendomi in particolare, come dicevo, a chi sperimenta una certa giovane insofferenza del vivere, perché non si sente mai a posto e mai nel posto giusto, ma lo farò così alla buona, nel mio piccolo, e senza la pretesa di fare raccomandazioni a nessuno; semplicemente pour parler.
Carl Gustav Jung, come è noto, citava due tipi psicologici: l’estroverso e l’introverso. Se, alla grossa, nell’estroverso possiamo vederci il maschio Alfa, cioè colui che si impone all’esterno, vediamo un po’ cosa c’è nel suo contrario: l’Omega, magari prendendo l’Alfa come termine di paragone..
Se il maschio Alfa parla, il maschio Omega ascolta. Ma non come subordinato. Ascolta ed elabora. Prende distanza e si fa una opinione propria. Per questo è difficile convincerlo, proprio perché ha aspettato l’opinione altrui, l’ha ascoltata e l’ha elaborata. Mentre il maschio Alfa pone una domanda e si risponde da solo, l’Omega aspetta e valuta la risposta, perché rispetta colui al quale ha posto la domanda. Tuttavia la risposta che riceve non mai è vincolante. È lui alla fine che decide.
L’Omega legge. Ha l’ossessione della condizione umana. Per questo lascia che un libro e le idee altrui si depositino nella sua anima e le decanta come il vino, si concede il tempo necessario ed alla fine sceglie le migliori e le fa proprie. L’Alfa, invece, non legge, perché la lettura non solleva applausi e prende troppo tempo. Semmai utilizza citazioni e slogan che sono più facili e più digeribili per il suo pubblico, che è sempre il suo punto di riferimento. Sì, perché il maschio Alfa dipende dall’opinione che gli altri si fanno di lui. Il suo spirito è sulla lingua degli altri. Il maschio Omega, al contrario, si forma lui un’opinione su sé stesso, che è più severa di quella di qualsiasi altro.
Ne consegue che, mentre l’Alfa ha paura della solitudine, l’Omega spesso la cerca, perché sa che la solitudine riempie il mondo di colori e di sensazioni e in essa l’anima danza. La solitudine è il segno della sua furiosa passione per la vita. Per dirla con Robin Williams, il brutto della vita non è stare soli, bensì stare con qualcuno che ti fa sentire solo. Visto che è alla costante ricerca dell’applauso, il maschio Alfa fa sentire il suo prossimo sempre solo, mentre l’Omega è in grado di condividere con gli altri, sempre e comunque, il suo spazio vuoto.
Un ultimo punto, ma importante, riguarda lo sperma. Il maschio Alfa sa che il suo è apprezzato e lo distribuisce come e dove può, senza occuparsi di dove, di come e di quando; importante è solo che ci sia. Distribuirlo è in fondo il suo scopo finale, che egli persegue con rabbiosa determinazione e per questo, in fondo, teme più di altri la vecchiaia. Per il maschio Omega, invece, lo sperma segue la via del cuore, perché è il cuore l’unico a conoscere la direzione. Per questo l’Omega non teme la vecchiaia, perché essa tramanda l’immagine più semplice della sapienza greca: niente di troppo!

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